Oggi è il 19 marzo e quì in Italia si festeggiano tutti i papà (oltre ai giuseppe e alle giuseppine)!!
Questa festa è nata, per come la intendiamo oggi, agli inizi del XX secolo, dopo la nascita della festa della mamma. Secondo la tradizione, la festa fu ufficializzata nel 1910 in West Virginia: una signora, colpita dal sermone fatto in una chiesa metodista durante la festa della mamma, chiese che la festa del papà fosse resa ufficiale. Fu così la signora organizzò il 19 giugno 1910 la prima festa del papà (scelse questa data perchè era il giorno del compleanno del padre, veterano della guerra di secessione).
La data dei festeggiamenti varia di paese in paese però: per quelli che seguono la tradizione statunitense, la festa si tiene la terza settimana di giugno; in molti paesi di origine cattolica invece si tiene il 19 marzo, giorno in cui cade la festa di San Giuseppe, padre putativo di Gesù; in altri paesi la festa è invece associata ai padri nel loro ruolo nazionale, come in Russia dove viene celebrata come la festa dei difensori della patria.
Ma in questo articolo non voglio parlarvi solo delle origini della festa, ma soprattutto del dolce più diffuso nelle regioni del centro-sud, cioè le zeppole di san giuseppe, che prendono il nome proprio da questa festa: questo dolce buonissimo, ha origini nell’antica Roma ed era usato durante i festeggiamenti dei Liberalia, che si tenevano proprio nel periodo di marzo.
Come saprete, questi dolci hanno una base simile a quella dei bignè e sono farcite di crema pasticciera (infatti le adoro!!) e possono essere sia fritte che cotte al forno. Naturalmente ogni regione ha la sua variante: per esempio a Napoli sopra la crema pasticciera si mettono delle amarene per guarnire, mentre invece nel Salento al posto delle amarene troviamo un ciuffo di crema al cacao (inoltre vengono cotte nello strutto, la cosiddetta sugna, e non nell’olio). Invece in Calabria abbiamo due versioni: la versione di Reggio Calabria (Zippuli ca’ ricotta), consiste in dei piccoli bignè preparati con farina, zucchero, uova, vanillina e strutto farciti con ricotta, zucchero, cannella, limone grattugiato e zucchero a velo; le zeppole di Cosenza vengono invece preparate con margarina, farina, uova, crema e amarene candite. Naturalmente ne esistono molte altre versioni ma non sto quì a dilungarmi su questo aspetto.
In questa occasione mi occupo infatti della preparazione delle zeppole classiche, cioè quelle fritte di Napoli: spero vi piaceranno!! Ho usato la ricetta che ho trovato sul blog di Ballina (quindi la ringrazio per la preziosa ricetta!).
Difficoltà: media
Tempo di preparazione: circa 1 h
Vino da abbinare: spumante dolceZeppole di San Giuseppe Ingredienti (per circa 20 zeppole):
– per la pasta choux:
– per la crema pasticciera:
–per guarnire: zucchero a velo ed amarene sciroppate;
–per friggere: olio di semi
Mettete l’acqua in un pentolino e fatela bollire assieme al sale ed al burro tagliato a pezzetti. Appena bolle togliete la pentola dal fuoco e versatevi in un colpo la farina precentemente setacciata e mescolate con un cucchiaio di legno. Rimettete la pentola sul fuoco e mescolate finchè non si crea una palla che si stacca dalle pareti della pentola.
Adesso togliete la pentola dal fuoco e fate raffreddare la pasta per qualche minuto, quindi unite un uovo per volta e mescolate facendo in modo che ognuno sia ben incorporato prima di unire l’uovo successivo: naturalmente potete continuare a mescolare con il cucchiaio di legno, ma vi consiglio, se potete, di usare una planetaria con gancio “K” altrimenti sarà una faticcaccia!
Quando avrete terminato con le uova, otterrete una pasta consistente che dovrete far riposare per almeno un quarto d’ora.
A questo punto prendete una sac à poche con una bocchetta grande (io ho usato misura 18 e per fare meglio le tipiche righe, ho piegato un pò i denti verso l’interno), riempitela di crema e formate delle ciambelle (cercate di lasciare un foro centrale di circa 2 cm) su una teglia ricoperta di carta forno.
Poichè la crema per la pasta choux vi consiglio di seguire il suggerimento di Ballina e cioè: mettete la sacca in un contenitore alto (per esempio il dosatore), risvoltatela e riempitela con l’aiuto di un cucchiaio! E’ un procedimento che ho testato e devo dire che velocizza e facilita molto l’operazione!!
Naturalmente non esagerate con le dimensioni delle zeppole perchè poi cresceranno durante la cottura (anche se non c’è lievito la pasta cresce grazie alla presenza delle uova), quindi spremete lentamente la crema in modo da dare le dimensioni giuste.
Passiamo quindi alla cottura!! Per preparare le zeppole fritte bisogna prendere qualche accorgimento a differenza di quelle cotte al forno: formate le vostre ciambelle su dei quadretti di carta forno, in modo da rendere più semplice la discesa nell’olio (lasciate un lempo più lungo in modo da poterlo tenere..come potete vedere nella foto ho usato la carta stagnola poichè mi mancava la carta forno).
Seconda cosa, vi consiglio di procedere usando due pentole poichè la cottura è formata da due fasi: la prima va fatta a fiamma bassa con l’olio non bollente affinchè la zeppola gonfi (non abbiate fretta o rischiate solo che si rompano!!), la seconda invece avviene nell’0lio bollente a fiamma alta in modo da renderle dorate e per finire la cottura (se usaste un solo pentolino dovreste man mano regolare la fiamma ed aspettare tra una fase e l’altra che cambi la temperatura dell’olio, il che renderebbe tutto più complicato e lungo).
Quando dovete cuocere mettete nella pentola con l’olio non bollente la zeppola con tutta la carta forno, tenendola dal lembo più lungo, ed aspettate finchè non si staccherà la zeppola (vi consiglio di farne una per volta per cuocerle meglio): quando questa inizierà a galleggiare, versate sul lato scoperto un pò di olio con un mestolo. Giratela anche dall’altro lato e fatela cuocere finchè diventerà bella gonfia ma ancora bianca. E’ a questo punto che dovrete spostarla nell’altro pentolino dove la farete dorare.
Mettete la vostra zeppola su carta assorbente in modo che non resti zuppa d’olio e procedete con la successiva!
Una volta finite le zeppole, potete passare alla preparazione della crema pasticciera (io solitamente uso un’altra variante che potete trovare QUì, ma ho provato anche questa ed è davvero buona!!).
Mettete il latte in una pentola e fatelo scaldare. Nel frattempo mescolate in una ciotola i tuorli e la farina setacciata, ai quali unirete un pò di latte caldo in modo da ammorbidire il composto che altrimenti sarebbe troppo sodo. Versate quindi il composto stesso nella pentola con il latte rimanente e mescolate con le fruste in modo da amalgamare il tutto. Continuate finchè non avrete un composto sia denso, mescolando sempre nello stesso verso: la cosa importante è evitare eventuali grumi, non importa se non otterrete una crema liscia. Fatela raffreddare prima di farcire.
Adesso passiamo alla farcitura!! Dopo aver riempito la sac à poche, potete decorarle alla maniera classica con un semplice ciuffetto di crema nel centro (in questo caso potete ridurre le dosi per la crema pasticciera). Se invece amate anche voi i dolci sostanziosi (ahimè, quando si parla di dolci la sostanza è necessaria!), tagliate orizzontalmente le zeppole e farcitele anche all’interno. Spolverate di zucchero a velo prima di farcire il foro centrale e, dopo la farcitura, guarnire con mezza amarena.
Ed adesso arriva la fase pappatoria!!! Spero vi piacciano: il risultato sinceramente mi ha soddisfatta paecchio, quindi dubito che voi non apprezzerete questo dolce!
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