C’è un modo per evitare il pignoramento dello stipendio sul conto corrente. In questo articolo vi spieghiamo come funziona.
Di questi tempi accumulare debiti è più facile che mai e i debiti portano dritti al pignoramento dello stipendio sul conto corrente. Ma in alcuni casi è possibile evitarlo.
Rialzi allarmanti su beni di prima necessità, aumenti spropositati di affitti o delle rate del mutuo: nel 2023 cresce il numero di chi contrae debiti e non riesce a sanare la situazione. E i debiti, si sa, portano verso un’unica strada: quella del pignoramento. Tra l’altro una nuova stretta rende molto più facile per un creditore avere accesso ai beni pignorabili dei debitori.
Infatti, nei giorni scorsi, il ministro della Giustizia Carlo Nordio ha siglato un accordo con l’agenzia delle entrate e, da ora in avanti, gli ufficiali giudiziari avranno libero accesso all’anagrafe tributaria. Pertanto un creditore potrà rifarsi in modo più rapido sugli immobili di proprietà ma anche sul conto corrente, sullo stipendio o sulla pensione di un debitore. Eppure un modo per salvarsi c’è.
Ecco come evitare il pignoramento dello stipendio sul conto corrente
La situazione più tragica è vedersi pignorata e messa all’asta la propria casa. Ricordiamo che è pignorabile anche la prima casa e anche se vi abitano minori o disabili. Tuttavia un creditore privato, che non sia la banca né il Fisco, prima di rifarsi sull’abitazione potrà ottenere il pignoramento dello stipendio sul conto corrente.
Se il debitore è un lavoratore dipendente o un pensionato, gli verranno pignorati ogni mese – finché non avrà saldato il debito- un quinto dello stipendio o della pensione. Discorso differente per i lavoratori autonomi. Costoro, infatti, possono anche non farsi pagare tramite accredito sul conto corrente: possono decidere di riscuotere in contanti la retribuzione per la prestazione svolta. Di conseguenza, se sul conto corrente non verranno accreditati soldi e il conto è vuoto, nulla potrà essere pignorato. Anche nel caso in cui ci sia un Fido della banca sul conto, esso non potrà essere pignorato perché quei soldi appartengono alla banca.
Nel caso in cui però una persona contraesse debiti con la banca proprio a causa del Fido e il conto fosse scoperto, la banca potrà rivalersi su altri beni del debitore, tra cui gli immobili di proprietà, anche quelli dati in affitto a terzi. Ricordiamo che il pignoramento del conto corrente può essere chiesto e ottenuto da qualunque creditore e per qualunque importo: anche per piccole cifre. La vigente normativa ha, tuttavia, stabilito che può essere pignorata solo la parte eccedente il triplo dell’importo dell’Assegno sociale che, nel 2023, corrisponde a 503,27 euro. Pertanto, per il 2023, può essere pignorata solo la parte eccedente 1509,81 euro. Ma se una persona sul conto non ha nulla, nulla potrà essere portato via.