Il nostro bel Paese è rinomato per la ricchezza delle proprie tradizioni culinarie, che variano da regione a regione ma anche da città a città.
Siamo famosi in tutto il mondo e non c’è visitatore straniero che dimentichi di esaltare il piacere delle nostre tavole.
In questo articolo vogliamo soffermarci sulla gastronomia dell’Emilia Romagna, in particolare su quella del suo capoluogo: Bologna.
Bononia, Felsina, la città turrita, Bologna ha tanti nomi ma la maggior parte la conosce come la Grassa, appellativo che si è meritata proprio per i suoi piatti, capaci di stuzzicare anche l’appetito dei più difficili.
A volerli elencare tutti possiamo scrivere un dizionario; ci basterà citare i più famosi per esser certi di farvi venire l’acquolina in bocca.
Piatti che sono delle vere e proprie esperienze sensoriali, che non vanno solamente gustati con il palato ma anche annusandone il profumo e apprezzandone la forma.
L’arte culinaria dei bolognesi affonda le proprie radici nella più semplice cultura contadina, basata su un rispetto quasi religioso per il cibo, tanto da cercare in tutti i modi di non sprecarne nemmeno una briciola.
È partendo da queste prerogative che sono state messe a punto meravigliose ricette, come tortellini e lasagne, che ancora oggi portiamo in tavola accolti dal giubilo di tutta la famiglia.
L’ombra della globalizzazione si è da tempo posata anche su ciò che mangiamo.
Di conseguenza, si fa sempre più importante ed urgente riuscire a conservare l’eterogeneo patrimonio gastronomico di tutti i nostri territori.
La GDO, grande distribuzione organizzata, non è d’aiuto alla causa; nonostante provi a proporre prodotti regionali e piatti pronti della gastronomia locale, restano solo una piccola percentuale rispetto alla moltitudine dei cibi che arrivano dall’industria alimentare.
Invece, chi ancora tenta sul serio di preservare i sapori e le ricette tradizionali dei propri luoghi d’origine, sono le piccole botteghe dei centri storici.
Perciò, scegliere di fare la spesa nei negozi cittadini significa sostenere, prima di tutto, la conservazione dell’identità del proprio territorio.
Per comprendere meglio queste realtà, abbiamo preso da esempio il sito web di Gardosi, una bottega storica di gastronomia a Bologna centro.
Scorrendo le pagine online di questo sito, subito emergono i principi fondanti del negozio: qualità dei prodotti e delle materie prime, filiera trasparente, genuinità dei piatti preparati e rispetto delle ricette tradizionali.
Inoltre, è importante menzionare il valore aggiunto del rapporto di fiducia che si instaura tra l’esercente e i propri clienti, formatosi attraverso la cordialità e le attenzione che vengono rivolte alle persone e alle loro richieste.
Per poter riempire il banco espositivo di prodotti di alta qualità, i titolari delle botteghe storiche devono provvedere a selezionare con la massima cura i propri fornitori.
Per esempio, è molto importante reperire la carne o le uova presso allevatori italiani che investono sul benessere degli animali perché ciò si traduce in materie prime di maggior pregio.
Ed è altrettanto significativa la decisione di non utilizzare alcun tipo di conservante o aroma artificiale nella preparazione dei prodotti di gastronomia, così da proporre solo cibi sani e sapori autentici.
Infine, queste botteghe storiche si sono trasformate in veri e propri baluardi della conservazione delle ricette tipiche locali.
Infatti, nei negozi di gastronomia nel centro di Bologna ci si affida per la produzione di tutta la pasta fresca a delle professioniste del matterello, le cosiddette sfogline, in grado di preparare tagliatelle e tortellini così come vuole la tradizione.
Anche un bottega storica è tenuta a stare al passo coi tempi, che ora come non mai corrono davvero in fretta.
Il tempo è tiranno con tutti noi ma per cucinare di tempo ce ne vuole.
Allora, come si possono conciliare questi due aspetti così divergenti?
C’è chi ci ha provato ricorrendo al fast food e ai cibi pronti surgelati ma siamo certi che queste scelte sono solo dei ripieghi di comodo, che non danno nessuna soddisfazione.
Per riuscire a mangiare bene e organizzare una cena speciale con piatti tipici dell’Emilia Romagna, senza perdere troppo tempo ai fornelli, è molto più utile e appagante servirsi in una gastronomia, dove ogni giorno si possono trovare ottimi piatti, pronti per essere messi in tavola.
In questo modo, non ci si deve accontentare di cibi di dubbia provenienza, per lo più ricchi di conservanti ed edulcoranti.
I banchi gastronomici delle botteghe storiche sono uno spettacolo di varietà, tanto da far venire la voglia di assaggiare tutto quello che vi si trova esposto.
Inoltre, le persone che stanno dietro al banco sono sempre disposte a dare consigli e suggerimenti ai clienti su come gustare al meglio le diverse preparazioni, ed è innegabile che il fattore umano fa una certa differenza.
Chi comincia a servirsi in una bottega di gastronomia non può più farne a meno e, con il passaparola agli amici, contribuisce a far aumentare il numero di coloro che danno la precedenza alla qualità e al gusto, in barba alla fretta che ci incalza.
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