In questo articolo come da titolo, tratteremo l’argomento come smettere di giocare alle slot e da cosa è causata questa dipendenza dal gioco.
La subordinazione al gioco d’azzardo ha le sue fondamenta nella sfera psicologica. Andare incontro al problema, intentare un percorso di cura e sospendere definitivamente di giocare di impulso, si può! Il gioco d’azzardo è definito patologico quando vi è una ostinata e incontrollabile necessità di giocare.
Prima o poi la giocata e la puntata saranno quelle vincenti, con le quali si diventerà ricchi e si immagina la vita da nababbi per sé e per la propria famiglia; questi pensieri controllano tutta la giornata svuotando le tasche. Non ci si rende conto, perciò, di essere diventati dei giocatori maniacali e si ha la sensazione di poter esercitare nessun potere sui propri impulsi.
Ci si sente indotti a giocare anche se consapevoli che è solo pericoloso. Non si ha la facoltà di indugiare. La vita diventa impossibile e questa ossessione al gioco danneggia in modo sovente e insanabile molti aspetti della propria esistenza: lavoro, famiglia, amicizie… Tutto!
Il gioco d’azzardo compulsivo è in tutto e per tutto catalogabile alla dipendenza da droghe, nonostante non venga ingerita alcuna sostanza psicotropa.
Il gioco d’azzardo è un sollazzo messo in pratica in maniera considerevole: chi non ha mai puntato il suo numero preferito al Lotto o al SuperEnalotto?
O chi non ha mai disposto di una piccola somma di denaro da investire in una scommessa sportiva o chi non è mai entrato in un casinò per un giro alla roulette o uno spin alle slot machine?
Occorre, quantunque, rammentare che buttar via il denaro al gioco d’azzardo è pressoché un principio ingegnato molto bene, mentre aggiudicarsi vincite sostanziose è molto raro principalmente con giochi gestiti da un software che controlla fortuitamente le combinazioni vincenti, come le slot machine o le video slot online. Questi infatti sono giochi impostati sul pagamento immediato dato dalla spinta alla vincita, soprattutto se a pagare sono combinazioni vincenti frequenti ma con importi abietti.
Il gioco d’azzardo patologico ha un lento e progressivo avanzamento, composto da eterogenei periodi:
Rendersi conto di un problema di tale portata, che riguarda un familiare o un amico, non è da poco. Questo perché il giocatore può giocare dappertutto, non è essenziale che si vada negli ambienti ludici preposti. Occorre concentrarsi sulle abitudini che si inverano simultaneamente a quello che si reputa sia diventata una perversione da gioco.
Il soggetto succube del gioco accresce, infatti, avversione e irascibilità nel momento in cui prova a limitare il tempo destinato al gioco d’azzardo. Una avvisaglia può risaltare dallo stato della sua situazione economica: se propende a investire grandi quantità di denaro, eccedenti quello che ordinariamente profonde nella vita quotidiana e inizia a reclamare soldi in concessione.
Come per tutte le dipendenze, uscire dal tunnel del gioco d’azzardo può risultare arduo e faticoso. Le persone care e amiche possono cooperare per aiutare chi è caduto nella trappola ma, di sovente, tendono a compiacere le sue suppliche riguardanti le richieste di denaro; per esempio confidando nelle sue buone intenzioni per smettere quando dice che è l’ultima volta e che non cederà più!
L’accortezza nella comprensione è fruttuosa solo se orientata ad approfondire il problema, provando a rendere consapevole il giocatore. La problematica va a fronteggiata rapidamente per una ripresa più immediata poiché il vizio del gioco è una vera e propria patologia. Dunque è necessario ed essenziale affidarsi a centri specializzati nella cura di questa malattia.
Non riesci a stare lontano dal gioco? C’è modo e modo di giocare, insomma non è mai bello buttare i soldi nel gioco ma ci sono delle vie di mezzo utili a passare il tempo che potrebbero anche aiutarti a stare meglio e distrarti dal tuo vizio.
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-una prima fase in cui viene effettuata una valutazione specialistica per individuare le condizioni iniziali di chi si rivolge al servizio e stabilire il piano adeguato per il trattamento;
– una seconda fase, molto importante, successiva a quella precedente, che prevede un adeguato supporto psicologico e la frequenza ad un gruppo di trattamento e riabilitazione, per affrontare la problematica, migliorare le proprie tecniche comportamentali, cognitive ed emotive, adatte a trovare un nuovo stile di vita.
Le terapie di gruppo negli ultimi anni stanno cambiando le prospettive di cura di tutti quei disturbi e dipendenze patologiche in cui i trattamenti e le terapie a base di farmaci sono frequentemente risultate inefficaci. Purtroppo la risultanza dei trattamenti non sono certi e apodittici e gli esiti possono variare in base all’individuo e al grado di sprone soggettivo.
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