Curiosità

Bonus mamme lavoratrici, non spetta a tutte: ecco chi resta tagliato fuori

Quando si parla di bonus mamme lavoratrici è essenziale conoscere i requisiti per poterlo ottenere o meno. Chi potrebbe non riceverlo?

Si tratta di una preziosa misura mirata a fornire un concreto sostegno economico alle donne lavoratrici che sono anche madri, ma attenzione perché non è rivolto a tutte. E, in alcuni casi, si potrebbe rischiare di non riceverlo. Cosa sapere sul bonus mamme lavoratrici?

Bonus mamme lavoratrici: chi potrebbe non riceverlo (step1.it)

L’agevolazione in questione è nota come bonus mamme 2024 e, a differenza di altre indennità di questo tipo, scatta in maniera pressoché automatica, o quasi. Ecco come bisogna comportarsi, come del resto chiarito in un’apposita circolare dall’Inps, per seguire la procedura senza errori.

Bonus mamme 2024, attenzione alle modalità per riceverlo: i chiarimenti dell’Inps

Iniziamo col dire che questa misura non rappresenta una vera e propria erogazione di denaro, ma viene concretizzata abbattendo del 100% la contribuzione previdenziale a carico della madre lavoratrice. Questo significa che è lo Stato a farsi carico delle quote di contributi previdenziali per invalidità, vecchiaia e superstiti che normalmente dovrebbero essere versati dalla dipendente. Il bonus in questione però è rivolto solo alle donne lavoratrici che hanno almeno due figli a carico, pertanto, le madri di un solo figlio, resteranno escluse dalla misura. Ma non solo.

Come funziona il bonus mamme lavoratrici (step1.it)

L’agevolazione, introdotta dalla Legge di Bilancio 2024, prevede, seppur automatica, anche un’operazione da parte della lavoratrice stessa, mirata ad un accesso agevolato alla misura stessa. Infatti l’Inps ha specificato che occorre richiedere l’accesso al bonus mediante un’autocertificazione che andrà consegnata dalla dipendente al suo datore di lavoro.

In questo modo se ne potrà beneficiare senza intoppi, e ottenere una decontribuzione del 9,19% sullo stipendio complessivo, ovvero la quota che la madre lavoratrice dovrebbe versare per il contributo Ivs oppure Fab a seconda che sia nel settore privato o pubblico. Il risultato del bonus mamme lavoratrici non è dunque un invio di denaro. Ma comporta in ogni caso un maggior quantitativo di soldi sulla busta paga. Il tutto con un limite massimo previsto pari a 3000 euro l’anno con suddivisione su base mensile: pertanto la decontribuzione può raggiungere i 250 euro al mese.

Importante è inoltre aggiungere che questo bonus può essere applicato sia ai contratti già esistenti che a quelli stipulati in seguito alla promulgazione della Legge di Bilancio 2024. Ed è mirato ad incentivare e agevolare le neomamme a rimanere nel mercato del lavoro. Per il solo 2024 varrà anche per le madri con due figli. A seguire per quelle con tre figli e con il minore che non abbia compiuto i 18 anni.

Daniele Orlandi

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