Sono stati registrati i primi casi di gatti con l’aviaria. Il ceppo del virus è stato individuato. Ancora molti dubbi sulle modalità di contagio.
L’aviaria è un’infezione virale che generalmente colpisce i volatili. In molti casi, la contaminazione passa dagli uccelli infetti all’uomo. È estremamente insolito che questo virus colpisca altri animali. Eppure è accaduto.
Generalmente quando sentiamo parlare di aviaria pensiamo subito alle galline o ai volatili. Ma, in Polonia, sono stati trovati 16 casi di gatti con l’aviaria. Si tratta per lo più di gatti domestici, che sono stati infettati dalla famosa influenza virale.
Le voci di un’infezione aviaria sui gatti domestici circolavano da diversi giorni in Polonia, tanto che il 20 giugno l’Ispettorato veterinario generale della nazione è dovuto intervenire per offrire chiarimenti sulla vicenda.
L’aviaria nei gatti: è allarme in Polonia
L’aviaria, dunque, è un’influenza virale che può essere trasmessa tramite le vie respiratorie, ovvero mediante l’inalazione di goccioline di saliva contaminate. Generalmente queste provengono dal naso, dal cavo orale oppure dagli occhi.
Gli scienziati hanno dimostrato che in rarissimi casi la trasmissione può verificarsi anche dopo l’inalazione di polveri contaminate, che sono entrate a contatto con escrementi in cui fosse presente l’agente patogeno.
L’idea che anche i gatti domestici possano essere infettati dall’aviaria spaventa molto i proprietari di cani e gatti.
Nelle scorse settimane circolava sui social la notizia che in Polonia alcuni gatti domestici fossero stati infettati dall’influenza aviaria. Per questo motivo, il 20 giugno l’Ispettorato veterinario generale della Polonia è intervenuto dichiarando che non ci sono prove né risultati di laboratorio che potessero confermare l’infezione.
Tuttavia, dopo qualche giorno il medesimo ente ha confermato che, nove degli undici gatti analizzati, erano risultati positivi proprio all’H5N1.
Al momento in Polonia si contano 16 gatti contagiati dal ceppo H5N1, che è quello riscontrato più frequentemente negli uccelli. Ad oggi, non si conosce ancora il modo in cui il virus sia entrato a contatto con i piedini domestici.
In ogni caso, l’Organizzazione mondiale per la sanità e Fao sostengono che difficilmente ci sia stato un contatto diretto tra uccelli selvatici e gatti domestici. Anche perché, dalle indagini condotte, è emerso che non tutti i gatti infettati avessero il libero accesso all’esterno.
Secondo le istituzioni, il contagio deve essere avvenuto da un’unica fonte, che ad oggi non è ancora stata identificata.
Intanto, le prime analisi molecolari hanno evidenziato una mutazione del virus che sta migliorando il suo grado di adattamento ai mammiferi.
Non bastava l’allarme per le nuove zanzare in Italia, ora anche con i nostri amici a 4 zampe non si può stare tranquilli.