Il digiuno intermittente presenta delle connotazioni che non tutti riescono a notare sul momento. Ecco dunque un approfondimento
Tra le persone appartenenti alla comunità online è credenza diffusa l’efficacia o presunta tale del digiuno intermittente. Ma di cosa si tratta esattamente? Sostanzialmente si tratta di una pratica che consiste nel prestabilirsi dei periodi di digiuno “a intermittenza”, dove nel bel mezzo di essi si riprenderà con la solita alimentazioni. Numerosi studi sostengono quanto questa pratica sia salutare, ma ci sono delle doverose precisazioni che bisognerebbe fare.
Come spesso accade, questa pratica ha iniziato col prendere piede negli USA per poi essersi diffusa anche in Italia. Sempre più praticanti si sono avvicinati al suo cospetto, e sempre più persone ne hanno potuto riscontrare dei benefici. Ma non tutti possono dire lo stesso, come altrettanto accade nella soggettività di certi metodi e di certe esperienze. Ciò che è importante sapere è che si hanno dei riscontri differenti a seconda della cornice di utilizzo.
Come funziona il digiuno intermittente?
Alcuni studi hanno evidenziato come gli individui che hanno reintegrato tutte le calorie non assunte hanno perso la stessa quantità di peso di coloro che si sono semplicemente limitati a tenere conto delle calorie ordinarie. Insomma, a parità di risultato può essere una soluzione efficace anche in sostituzione della dieta. Ma ovviamente ogni esperienza fa storia a sé, e non potrebbe mai esistere un esito identico per qualunque persona. Per capire meglio in quale “fazione” identificarsi, è stato fatto un esperimento ancora più preciso.
Sono state divise 90 persone in due gruppi. Il primo gruppo poteva mangiare ciò che voleva solo in una fascia oraria precisa, l’altro poteva mangiare limitando le proprie calorie del 25% durante l’arco di tutta la giornata. Senza restrizioni di orario dunque. Il risultato è un qualcosa di sbalorditivo.
Fatte le dovute premesse riguardo questo esperimento sul digiuno intermittente, coloro che hanno limitato le loro calorie senza digiunare a intermittenza hanno perso sul lungo periodo ben 12 kg in più rispetto all’altro gruppo. Pertanto, almeno in questo caso, la scienza suggerisce come il metodo tradizionale sia molto più efficace.
Ciò non toglie che il digiuno intermittente possa comunque avere la sua efficacia, a seconda del tipo di obiettivo che si vuole perseguire. Dipende tutto dal proprio obiettivo e dal modo in cui si approccia a certe tematiche. Ma in linea di massima si può dire come la scienza ancora non sia giunta ad una risposta universale.