Stanno cambiando le regole dello smart working dopo il lungo periodo post Covid-19: ecco cosa ha deciso il Governo in tal senso
Lo smart working durante le chiusure del periodo pandemico comprendeva circa 1/3 di tutti i lavoratori totali, una cifra incredibilmente alta che poi nel tempo è andata a diminuire vertiginosamente. Nonostante ciò, sono diverse le aziende private italiane ad aver scelto di lasciare i lavoratori a casa, preferendo una costruzione diversa della società lavorativa, che risparmia sugli uffici e sull’orario di lavoro da timbro sul cartellino.
Come ogni altro lavoro anche lo smart working ha i suoi pro e i suoi contro: da una parte un grande risparmio di tempo, soprattutto nelle grandi città in cui andare a lavoro significa fare un’ora di auto o di mezzi pubblici, dall’altra parte il risvolto nero della medaglia, ovvero la cattiva gestione del rapporto vita privata-lavoro e soprattutto l’isolamento dai rapporti sociali che invece si riescono a creare in ufficio.
Smart Working, stop o proroga? Ecco cosa ha deciso il Governo
Dopo tre anni dall’inizio della pandemia, la diffusione dello smart working è un dato non trascurabile ma le nuove direttive probabilmente cambieranno le regole. Per i lavoratori che hanno figli under 14 e per i fragili è stata decisa una proroga della misura che consente il lavoro agile, come viene definito in Italia, ma solo nel settore privato. Per quanto riguarda invece i dipendenti pubblici, è in corso un’ulteriore valutazione per valutare l’impatto di una manovra.
Finora era stata mantenuta la possibilità di ricorrere allo smartworking con modalità semplificata senza che l’azienda dovesse inviare al Ministero competente ogni pratica relativa a ciascun lavoratore in smart working. La proroga era stata pattuita fino il 30 giugno 2023, per questo le cose a fine mese potrebbero cambiare totalmente.
Al momento però sembra che la proroga sia stata firmata fino a fine anno, solo per quanto riguarda i privati. Per tutti gli altri diventerà complicato accedere al lavoro agile così facilmente così come fino ad ora. Cosa succederà quindi nello specifico ai lavoratori ordinari dal primo luglio?
La semplificazione che permetteva di gestire lo smart working con una sola email è ormai abolita, quindi adesso sarà necessario un accordo sottoscritto tra azienda e dipendente, in cui dovranno essere regolati gli aspetti essenziali del lavoro. In sostanza quello che cambierà sarà l’iter burocratico necessario a dare il via al rapporto lavorativo.